Il volumetto si presenta con un titolo che non spaventa; un approccio garbato per incuriosire il lettore, nel nostro caso il clinico, e tranquillizzarlo sul mattone che non c’è.Una chiacchierata quanto mai snella, con cui si affronta in maniera organica l’aferesi terapeutica.
Si parla di indicazioni, di metodiche e di gestione con esattezza ma in modo discorsivo, alternando ai riferimenti bibliografici ed alle dissertazioni su studi clinici, le esperienze personali, i riferimenti con personaggi esistenti, le varie realtà cliniche.
Si disserta a tutto campo ed in particolare si richiama l’attenzione, nelle diverse indicazioni, sulle sequenze patogenetiche con cui l’aferesi interferisce. Di rilievo la puntualizzazione sulle attuali, cosiddette, patologie emergenti: le malattie del microcircolo e la sepsi.
Nel leggere si respira un’atmosfera un pò particolare, l’atmosfera dell’aferesi; che forse è simile dappertutto: aperta e innovativa, estrosa e costruttiva, fiduciosa! La lettura è scorrevole ma ogni parola è essenziale. Il libro è un concentrato di nozioni ed informazioni. Testo dotto e documentato, scritto da chi l’aferesi la vive con la passione epidermica del cultore. Per usare una espressione dell’autore: “Una storia comincia nella mente di un uomo quando è segnata da un’impressione forte. Da li nasce la passione che ti aiuta a superare gli ostacoli ed a crederci”.
Si legge d’un fiato, con leggerezza; ma si rilegge volentieri con calma, con attenzione e con vivo interesse.
Con stima ed affetto all’amico Alfonso.
Questo penso del suo libro.
Stefano Passalacqua
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